Intelligenza artificiale. Dorfmann: “L’Ue riduce i rischi senza ostacolare le opportunità”

L’Unione europea adotta la prima legislazione al mondo che disciplina gli usi e gli sviluppi dell’intelligenza artificiale. Il Parlamento europeo ha votato oggi a Strasburgo il testo con cui il nostro continente assume il ruolo di pioniere e istituisce un quadro di riferimento su scala internazionale. “Vogliamo minimizzare i rischi, senza porre limiti inutili allo sviluppo dell’intelligenza artificiale”, dichiara l’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann.

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale interessa ormai quasi tutti i settori della vita umana ed è per questo una delle tecnologie chiave del futuro. “L’intelligenza artificiale può essere usata per fare praticamente tutto, dalla cura del cancro alla sorveglianza di fette intere della nostra società. Finalmente abbiamo colmato il vuoto giuridico”, spiega Dorfmann, che approva l’approccio introdotto dalla legge europea. Essa si concentra sul rischio posto dalle diverse applicazioni di intelligenza artificiale. “La nuova norma delinea sostanzialmente tre categorie di rischio e stabilisce regole diverse per ognuna di esse. - continua Dorfmann - Ciò consentirà di impedire gli usi pericolosi, senza tuttavia rendere inutilmente difficile lo sviluppo dell’intelligenza artificiale che può essere utile all’umanità”.

I sistemi di intelligenza artificiale che costituiscono una chiara minaccia per la sicurezza saranno vietati sul nostro continente. “Abbiamo fissato la soglia di quello che classifichiamo come un ‘rischio inaccettabile’. Una evoluzione sul modello cinese, che usa questa tecnologia per sorvegliare in maniera soffocante i propri cittadini, sarà semplicemente impossibile nell’Unione europea”, afferma Dorfmann, notando come in generale verranno proibite le applicazioni che violano i diritti umani fondamentali o che puntano a manipolare le persone.

Ci sono poi i sistemi di intelligenza artificiale con un rischio elevato, che saranno soggetti a obblighi rigorosi prima di poter essere immessi sul mercato. È il caso, ad esempio, delle applicazioni dell’intelligenza artificiale in chirurgia robotizzata o dei software di selezione dei CV per le procedure di assunzione. “Queste tecnologie saranno esaminate a fondo prima della loro introduzione e continueranno a essere monitorate in seguito”, argomenta l’europarlamentare.

Infine, lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale a rischio minimo, come nel campo dei sistemi di raccomandazione o dei filtri antispam, rimarrà essenzialmente libero, ma sarà comunque sottoposto a delle linee guida definite in termini di trasparenza. “In ogni caso, gli utenti devono sapere quando hanno a che fare con l’intelligenza artificiale”, chiarisce Dorfmann. La maggior parte dei sistemi di intelligenza artificiale presenti in Europa rientra in quest’ultima categoria di rischio minimo o nullo.

“Con questa legge, vietiamo l’intelligenza artificiale pericolosa, non ostacoliamo lo sviluppo delle applicazioni utili e puntiamo a instaurare la fiducia tra gli utenti”, riassume in questo modo l’europarlamentare sudtirolese.

pubblicato il 14.03.2024
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